Oltre il Trading
Esplorare il potenziale del Web3
Web3 is an idea for a new iteration of the World Wide Web which incorporates concepts such as decentralization, blockchain technologies, and token-based economics.
source: Wikipedia
Letteralmente:
Il Web3 è un’idea per una nuova iterazione del World Wide Web che incorpora concetti quali: decentralizzazione, tecnologie blockchain ed economia basata su token.
Immaginare un mondo dove la tecnologia non sia soltanto un mezzo per accumulare ricchezza, ma una leva per la trasformazione sociale, culturale ed economica è abbastanza difficile ma non impossibile.
Nell’immaginario collettivo dei non addetti ai lavori la parola "criptovaluta" fa subito pensare a cose orribili, non a storie di comunità più eque, di sistemi democratici rinnovati e di opportunità creative pressoché illimitate.
Nodi e Reticoli, al contrario, vuole accompagnare i suoi lettori lungo un percorso più morbido, senza lasciare nulla al caso e cercando di approfondire laddove necessario.
Ovviamente affronteremo concetti complessi sotto ogni punto di vista, del resto quando si arriva ad affrontare argomenti come le “Organizzazioni Autonome Decentralizzate” (DAO), sarebbe opportuno comprenderne la filosofia sottostante oltre che la tecnologia che le rende possibili.
Questo però non significa che se ne debba parlare in termini iper-tecnici, difficilmente comprensibili anche a chi lavora nel settore informatico da anni.
Capiterà, in questo percorso, di incontrare termini scritti volutamente nella lingua in cui sono stati coniati, ad esempio: Smart Contracts, non tradurremo mai questo termine in “contratti intelligenti”, in quanto concetto tecnologico al pari di Smartphone, non traducibile in Telefonino né tantomeno in Telefono Intelligente.
La narrazione prevalente tende a ridurre l’argomento criptovalute a un becero strumento di speculazione finanziaria tralasciando, troppo spesso e volentieri, la vera essenza e il vero potenziale rivoluzionario.
Parliamo di un concetto di “nuova internet”, una “nuova iterazione” del web, siamo partiti dalla versione 1.0 del 1989, per arrivare alla 2.0 dei “contenuti scritti dagli utenti”, atterrando oggi su un “ecosistema decentralizzato basato sulla blockchain”.
Trading? Assets? Li menzioneremo sicuramente ma non ci interessano, non in questa sede.
Web3
Non accettato da molti, derubricato come “parola chiave per il marketing” da Elon Musk e come “giocattolo dei venture capitalist” da Jack Dorsey, un’idea controversa dietro la quale vivono moltitudini.
Pare che il nome sia stato coniato nel 2014 e lo si debba a Gavin Wood, fondatore della Web3 foundation, di Polkadot, di Kusama, di Parity Technologies e co-fondatore di Ethereum.
Facendo approfondimenti su di lui ho scoperto che abbiamo qualcosa in comune, l’approccio al mondo delle criptovalute.
When I first read about Bitcoin in 2011, I was largely uninterested, focusing too much on the currency aspect rather than the technology. However, when I revisited it in early 2013, I began to realise new possibilities opening up between the fields of ICT and game theory, and the inevitable social change to which this would lead
source: Gavin Wood’s website
Letteralmente:
Quando ho letto per la prima volta di Bitcoin nel 2011, ero in gran parte disinteressato, concentrandomi troppo sull’aspetto valutario piuttosto che sulla tecnologia. Tuttavia, quando l’ho rivisitato all’inizio del 2013, ho iniziato a realizzare le nuove possibilità che si aprivano tra i campi delle ITC e della teoria dei giochi, e l’inevitabile cambiamento sociale a cui ciò avrebbe portato.
Secondo uno scritto del Bennet Institute for Public Policy all’Università di Cambridge il Web3 è stato definito come la presunta prossima generazione dell'infrastruttura tecnica, legale e di pagamento del web, includendo blockchain, smart contracts e criptovalute.
Concetti che si intersecano tra di loro poiché il minimo comune denominatore è la tecnologia Blockchain, senza la quale non esisterebbero le Cryptocurrency né tantomeno i Crypto Token (più comunemente Token).
Le già citate Decentralized Autonomous Organizations (DAO), la Decentralized Finance (DeFi), le Decentralized Applications (DApp), i Non Fungible Token (NFT), sono tutti casi d’uso ben specifici che fanno uso di Smart Contracts scritti direttamente nella Blockchain.
La tecnologia Self-Sovereign Identity (SSI) che consente agli utenti di identificare loro stessi senza fare affidamento su sistemi di autenticazione gestiti da terzi trova un spazio tutto suo nell’utilizzo di Decentralized Identifiers (DID).
Le parole chiave credo siano ben chiare, vengono introdotti nuovi modelli basati sulla collaborazione, l'innovazione e l'impatto sociale, non solo nuove opportunità economiche ma si apre la strada anche a una società più equa e decisamente più trasparente.
Opportunità e Visione
Le piattaforme Web3 facilitano un ecosistema dove idee e progetti possono essere condivisi e sviluppati collettivamente.
Contrariamente al modello tradizionale, dove le innovazioni sono spesso protette e operate in “silos”, il Web3 promuove un approccio aperto all’innovazione accelerando lo sviluppo di nuove tecnologie e democratizzandone anche l'accesso alle opportunità economiche.
Grazie alle DAO, l'organizzazione e la gestione delle start-up si stanno evolvendo verso modelli più flessibili e molto più democratici.
Non è difficile comprendere come la distribuzione dei fondi, le strategie di mercato, siano tutte decisioni che possono essere prese collettivamente dai membri di una organizzazione, riducendo i punti di fallimento centralizzati e incentivando un maggiore senso di appartenenza e responsabilità.
Le piattaforme DeFi e i modelli di crowdfunding basati su blockchain stanno rendendo gli investimenti più accessibili aprendo le porte a imprenditori e progetti, specialmente in aree geografiche o settori tradizionalmente trascurati dai capitali di rischio, promuovendo così una maggiore diversità nell'ecosistema imprenditoriale.
Web3, Criptovalute e DeFi azzerano la diseguaglianza economica di individui in regioni sottosviluppate o addirittura escluse dal sistema bancario tradizionale, consentendo loro di accedere a servizi finanziari essenziali (prestiti e assicurazioni).
Nell’era in cui la censura e la manipolazione delle informazioni sono preoccupazioni globali, il Web3 offre uno spazio dove chiunque può esprimersi in libertà senza il rischio di essere censurato.
La vera potenza del Web3 e delle DAO non risiede nella loro capacità di generare ricchezza in termini monetari, ma nel loro potenziale rivoluzionario di reinventare il tessuto stesso della nostra società.
Queste tecnologie non sono solo nuovi strumenti finanziari, ma vere e proprie chiavi per accedere a un futuro più equo, trasparente e decentralizzato
Oltre il Valore Finanziario
Le discussioni sull'investimento e il trading di criptovalute vanno per la maggiore, nella preparazione di questo viaggio ho voluto approfondire tutti gli argomenti necessari e mi sono imbattuto sempre nella stessa identica narrazione, sia in Italiano che in Inglese.
Benché approfondiremo anche le considerazioni di chi ha una visione negativa del termine Web3, è innegabile la potenzialità e le opportunità che risiedono in questa idea.
Al team di Nodi e Reticoli e alle persone che contribuiscono agli spunti necessari per quello che pubblichiamo non interessa che Web3 sia un termine universalmente riconosciuto o meno.
Il valore di queste tecnologie risiede nella loro capacità di democratizzare l'accesso al capitale, di promuovere la sovranità individuale sui dati personali, di incentivare una governance più inclusiva e trasparente, e di offrire nuovi modelli di collaborazione e creazione di valore.
Questo è il momento di riconoscere e abbracciare il potenziale trasformativo del Web3, che va ben oltre gli aspetti finanziari.
Nodi e Reticoli si impegna a esplorare le profondità di questo universo digitale e invita tutti voi a unirvi a questa esplorazione. Che siate novizi curiosi o esperti del settore, c'è un posto per voi in questa conversazione.
Il futuro è decentralizzato, e la strada per raggiungerlo è costruita attraverso il dialogo, la collaborazione e l'innovazione condivisa.





